Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare

Martin Niemoller

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Shabbat shalom!
Oggi Armando mi ha letto la poesia attribuita a Brecht che hai messo nel sito.
Purtroppo, l'ho vista attribuita a Brecht da molti ma la poesia è di un pastore protestante tedesco antinazista che fu arrestato nel 1937: Martin Niemoller.
In effetti il testo non è accertabile con sicurezza ma ti invio una sua stesura in tedesco.
Als die Nazis die Kommunisten holten,
habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Kommunist.

Als sie die Sozialdemokraten einsperrten,
habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Sozialdemokrat.

Als sie die Gewerkschafter holten,
habe ich nicht protestiert;
ich war ja kein Gewerkschafter.

Als sie die Juden holten,
habe ich nicht protestiert;
ich war ja kein Jude.
Als sie mich holten,
gab es keinen mehr, der protestierte.

L'attribuzione a Brecht risale agl anni '70 in Spagna e la "leggenda" si radicò in tutta Europa.
In effetti Brecht si limitàò solo a citare la poesia in un ciclo di conferenze tenute in Spagna.
Vale!
Giliola

Anonimo ha detto...

Caro Cremaschi, le esprimo tutta la solidarietà per l'arroganza subita a ballarò da parte di la russa.
A prescindere da ciò, trovo ancora più ripugnante che Epifani si ricordi di fare sindacato (almeno spero) solo ora che c'è berlusconi.
Berlusconi e Prodi, stessa M.

Anonimo ha detto...

da che pulpito viene la predica...
per 30 anni i padroni non hanno fatto altro che ripulire le fabbriche dagli elementi più combattivi. ce la vogliamo dimenticare l'intervista del corriere della sera all'amministratore delegato FIAT del tempo che racconta beatamente di aver concordato con il sindacato tutto, su indicazione dei delegati in particolar modo della FIOM, i nomi dei 61 da licenziare??
oltre ad aver guardato cancellare i nostri compagni nelle fabbriche qualcuno di noi li ha pure aiutati i padroni. senza memoria non c'è futuro... quando incominciamo a parlare di unire tutto il sindacato non concertativo e chiudere definitivamente con i giochi di potere nella CGIL?
grazie.

Anonimo ha detto...

Shabbat shalom! Cari compagni,
io frequento il blog solo da pochissimo tempo e non nascondo la mia delusione.
Il blog dovrebbe essere uno strumento estremamente dinamico di
discussione e invece sembra affetto da autismo grave!
Moltissimi post sembrano un epistolario a Cremaschi, altri una stanza
dello sfogo personale di malumori vecchi e nuovi, solo in pochi casi
ho trovato qualche
tentativo di interloquire.

Eppure non mi pare che gli argomenti siano banali o avulsi dalla realtà!
Anche questo, sulla poesia di Niemoller, non mi sembra campato in aria
ma credo meriti un dibattito sulla sua attualità o meno.
Sulle forme nuove che va assumendo il fascismo, su quanto la gente è
o meno consapevole o addirittura complice cosciente.
Un altro elemento che mi ha colpito è l'assenza o il silenzio delle donne.
Perchè questa assenza? Perchè questo silenzio?
Spero che qualcuno mi risponda anche solo per darmi dell'imbecille.
Vale!
Giliola

Anonimo ha detto...

Cara Giliola,
condivido la tua amarezza perché lo strumento del blog non viene sfruttato in tutte le sue potenzialità. E’ vero, gli interventi sono poco numerosi e spesso hanno più i caratteri dello sfogo che della riflessione ponderata.
Il tema che hai proposto è molto importante e impegnativo. Forse per questo c’è una certa ritrosia ad esprimersi, si corre il rischio di ripetere cose già dette più e più volte. C’è qualcosa di patetico in questo ostinarsi a non capire che ogni atteggiamento persecutorio destinato ad altri esseri umani arbitrariamente catalogati come “diversi” si traduce fatalmente in un processo autolesionistico. Perché? La conoscenza teorica della storia recente non è sufficiente? Oppure la storia è ancora poco conosciuta? O quello che si conosce viene distorto fino all’illusorio autoconvincimento di non essere coinvolti personalmente?
Qualche anno fa era uscito un libro di uno psicanalista francese che si occupava della sofferenza psichica provocata dai problemi del lavoro legati al neoliberismo. Lui sosteneva che spesso negli ambienti di lavoro come risposta al disagio si attivano una serie di meccanismi di difesa psicologici che sono simili, mutatis mutando, a quelli osservati nei campi di concentramento nazisti. Il libro si intitolava “Gli incarcerati siamo noi”. Una lettura interessante, ma anche molto angosciante.
Mi fa uno strano effetto scriverti sul blog dato che ci conosciamo bene, ma il tuo intervento mi ha stimolato. Infatti sono Maria Fabbri.

Anonimo ha detto...

"Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista."....quando sono andati a prendere i comunisti (spesso anche quando non sono andatia prenderli)
la CGIL non solo non ha detto niente ma li ha espulsi ed insultati. E la rete 28 aprile??? ...ha avvallato tutto ciò