Una polemica interna alla Rete 28 Aprile sull'accordo Unilever
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Anonimo
ha detto...
POLEMICA INTERNA ? . LICENZIAMENTO A 60.000 EURO LICENZIAMENTO BUONO ? . A 47.000 EURO NON BUONO ? . STRANO CONCETTO DI VALUTAZIONE , SI PUO' AFFERMARE CHE CHI HA CONDOTTO LA TRATTATIVA NON E' UN BUON MERCANTE , OPPURE NON AVEVA NIENTE DA CONTRAPPORRE NELLA TRATTATIVA ? . TROVO QUESTA POLEMICA IMPOSTATA SU PRESUPPOSTI SBAGLIATI , ALL' INTERNO DELLA QUALE PREVALGONO DINAMICHE PARTITICHE O DI PARROCCHIA , NON TIENE CONTO DEL DRAMMA DI CHI RESTA SENZA LAVORO E METTE I LAVORATORI IN UNO STATO DI DIVISIONE DEPRIMENTE E FRUSTRANTE , DA UNA PARTE CHI VA' FUORI E DALL' ALTRA CHI RESTA . . QUALCUNO HA CHIESTO DI PARTECIPARE ALLA TRATTATIVA E GLI E' STATO IMPEDITO ? MOSSA SBAGLIATA , CHI HA IMPEDITO LA PARTECIPAZIONE DI QUESTI LAVORATORI , SI E' ASSUNTO TUTTA LA RESPONSABILITA' E SI E' ESPOSTO A CRITICHE . . VISTO CHE CI AVETE BOMBARDATI CON MAIL SU QUESTO ARGOMENTO , ED ERAVATE ANCHE PIUTTOSTO VIVACI NELLE ARGOMENTAZIONI , ADESSO , SPIEGATECI BENE E AFFRONTATE LA PLATEA , CHIARITE E SVISCERATE L' ARGOMENTO . . QUESTA DOMANDA E' SUL BLOG DA TRE GIORNI , DA TRE GIORNI SONO FINITE LE MAIL , COME MAI ADESSO TUTTO TACE ? . UN SALUTO DA PARTENOPE
Riteniamo molto gravi gli attacchi personali subiti dal Compagno Carlo Carelli durante un’assemblea pubblica organizzata dalla RdB-CUB e dal Partito Comunista dei Lavoratori, giovedì 28 maggio a Casalpusterlengo.
L’assemblea aveva come oggetto l’accordo siglato il 7 di aprile tra RSU e Sindacati territoriali con Unilever, sulla chiusura del reparto polveri della fabbrica di detergenti di Casalpusterlengo.
Il diritto di critica va affermato in ogni momento, ma le parole pronunciate da Franco Grisolia contro Carelli, descritto come un “sindacalista opportunista, che agisce in funzione dei propri interessi personali”, sono completamente da rifiutare. La campagna elettorale di ognuno non può spingersi fino a tale atteggiamento nei confronti di un compagno operaio turnista, che ha messo il massimo impegno contribuendo alla costruzione della Rete 28 Aprile. Questo è inaccettabile.
Altra cosa è il giudizio sull’accordo, che compete, in prima istanza, alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti, che, consultati, hanno votato a favore della soluzione trovata, con percentuali che hanno sfiorato il 96%.
Una doverosa risposta ad un attacco menzognero sul caso Unilever (parte prima)
E´ triste vedere che, anche nella rete 28 aprile, vi sono compagni che usano, ancora oggi, i vecchi metodi burocratici della menzogna e della distorsione dei fatti per difendere cattivi accordi sindacali.
Mi riferisco al testo inviato dal compagno Giuseppe Stoppini della Unilever di Casalpusterlengo (Lodi), che contiene un forte attacco nei confronti miei e del partito di cui mi onoro di far parte, il Partito Comunista dei Lavoratori.
Non ho pronunciato nei riguardi del compagno Carelli la frase che Stoppini mi attribuisce ("sindacalista opportunista, che agisce in funzione dei propri interessi personali"). Non fosse altro perchè, se certamente reputo, tanto più alla luce di quanto avvenuto all´Unilever , opportunista la politica sindacale del compagno Carelli, non la considero per niente espressione di interessi personali, ma di concezioni, del tutto errate nel contenuto e nel metodi, dei compagni della RSU dell´Unilever aderenti alla CGIL e nel suo seno alla nostra "rete 28 aprile", frutto di una radicata tradizione di gruppo.
Chiarito quanto sopra, veniamo ora, schematicamente, ai fatti.
La multinazionale Unilever non si trova in una particolare crisi , ma fin da prima della esplosione della presente crisi generale del capitalismo, ha cercato di aumentare i suoi profitti con ristrutturazioni e delocalizzazioni.
In questo quadro, allo scopo appunto di realizzare una delocalizzazione , ha indicato la "necessità dell´esubero" di 209 dei circa 500 operai presenti nello stabilimento di Casalpusterlengo.
Su questo si è realizzato un processo di lotta, sul cui sviluppo e obbiettivi si è avuta una forte polemica tra la RSU e gli operai del PCL, presenti ed organizzati in fabbrica nella CUB, anche perché spinti a ciò dalla gestione a loro (e per come la conosco mio) giudizio, da sempre poco lineare e democratica della CGIL da parte del gruppo diretto da Carelli (a proposito, visto che nella lettera di Stoppini si è voluto fare demagogia sul fatto che Carelli sia un operaio turnista, come se questo lo rendesse incriticabile, vorrei qui segnalare che lo sono anche gli operai iscritti al PCL e per di più oggi tra gli esuberi).
Alla fine, senza aver espletato, a giudizio dei compagni del PCL della Unilever e mio personale, tutte le forme di lotta possibili, la RSU ha deciso di firmare un accordo che accetta gli esuberi e cioè i licenziamenti.
L´unica differenza è che alla fine essi vengono indicati in 170. In realtà sono 181, perché allo scopo di presentare una riduzione superiore al reale, nell´accordo si prevede l´internalizzazione di 11 posti di lavoro (portierato, etc) finora affidati ad appalti esterni, con il risultato di provocare l´immediato esubero (vulgo, per la maggior parte di loro, licenziamento) dei lavoratori in questione. Un vero spirito di solidarietà di classe, non c´è che dire!.
L´accordo firmato dalle RSU quindi accetta al 90% le richieste di riduzione del personale e addirittura recita "e parti prendono atto della irrevocabile necessità (sottolineatura mia) aziendale di addivenire alla cessazione delle attività di cui sopra, nonché all´implementazione del nuovo modello organizzativo di cui in premessa".
Non si salva nemmeno la forma e la volontà conciliativa è tale da parlare di "necessità" della ristrutturazione, e questo con un terzo dei lavoratori licenziati per la finalità padronale di delocalizzare la produzione.
L´ accordo prevede che appunto 170 lavoratori si avviino verso il licenziamento attraverso un percorso di un anno di cassa integrazione "per cessazione dell´attività", "ovviamente" a zero ore e senza rotazione (perché, come recita l´accordo:"4. La Società dichiara l´impossibilità di adottare meccanismi di rotazione" per dirla con Dante "Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandarne") per un anno, eventualmente, ma in realtà improbabilmente, prorogabile per altri dodici mesi - fermo restando che per garantire ulteriormente l´impresa il testo dell´accordo recita testualmente "10. Resta tuttavia inteso che nulla potrà essere preteso nei confronti della società per l´intercorsa sospensione del rapporto in caso di rigetto della domanda di CIGS".
Dopo di che, per tutti coloro che non avranno deciso di licenziarsi con un incentivo che si riduce da 47.00 a 30.000 euro a seconda del momento dell´autolicenziamento, quindi con un ottica ricattatoria e punitiva (è, meglio che ti licenzi subito, se lo fai tra tre mesi perderai parecchi soldi, se lo fai tra sei ancora di più), si aprirà la fase di mobilità.
Ma come è possibile che un accordo di questo tipo sia stato accettato dagli operai con il voto del 96% dei partecipanti all´assemblea, come afferma il compagno Stoppini nel suo testo?
Il problema è uno solo, cioè che Stoppini mente.
Questo accordo non è mai stato messo ai voti tra i lavoratori.
Ciò che si era votato era un mandato a trattare , che prevedeva altre ipotesi (riduzione drastica degli esuberi, da affrontare con dimissioni volontarie incentivate con 60.000 euro di buonuscita) , e in ogni modo, ulteriori verifiche tra i lavoratori.
Questo in un assemblea in cui persino i compagni operai iscritti al PCL, che sono tutto tranne che esasperati, si sono astenuti, ritenendo (forse con un senso di responsabilità esagerato) non si dovesse delegittimare la RSU prima della trattativa col padronato; chiedendo nel contempo che anche una delegazione operaia di base affiancasse la RSU (richiesta rifiutata da quest´ultima) e ritenendo che, in ogni modo, ci fosse la possibilità di riverificare la situazione .
Invece ci si è trovati di fronte all´accordo firmato.
Su questa questione mi permetto di aggiungere un elemento personale.
Non avendo ancora avuto modo di leggere il testo dell´accordo, ho chiesto a Carelli, nel corso dell´assemblea nazionale della rete dello scorso mese di maggio, perché non avevano fatto votare i lavoratori sull´accordo stesso.
Il compagno Carelli - che precedentemente mi aveva affermato "i tuoi compagni (dell´Unilever) non capiscono la differenza tra cassa integrazione e licenziamenti" - in evidente imbarazzo mi ha risposto "Ma come facevamo a far votare sull´accordo ? Le regole della CGIL escludono che si voti sui licenziamenti".
Col che dimostrava solo che "i miei compagni" avevano capito benissimo di cosa si trattava
Quanto alle regole della CGIL, certamente proibiscono di far votare l´insieme dei lavoratori sui licenziamenti, per non permettere ad una maggioranza "salvaguardata" di accettare che venga sacrificata una minoranza.
Ma il suo spirito è appunto quello di impedire i licenziamenti, non di renderli più facili.
Altrimenti saremmo in una situazione da "comma 22", quello secondo cui nell´aviazione militare "a)Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di guerra. b) Chi chiede di essere esentato dalle missioni di guerra non è pazzo". Ciò che in questo caso suonerebbe : "a)E´ proibito far votare all´insieme dei lavoratori il licenziamento di una parte di loro. b) Per cui il licenziamento è automaticamente accettato senza votazione."
Che questo accordo negativissimo posa essere presentato per un "successo", "perché si e ottenuta la cassa integrazione" (senza rotazione a zero ore ! ) sembra incredibile e certamente è indegno di una sinistra sindacale come la "Rete 28 Aprile".
E tuttavia è ciò che è avvenuto, e così si espresso uno dei due componenti RSU (l´altro era Stoppini) che sono intervenuti all´assemblea convocata dal PCL il 28 maggio scorso. Che il compagno sia -come Stoppini del resto- uno dei cassaintegrati e quindi, salvo sorprese, uno degli esuberi, sottolinea solamente a quale livello di cecità possa portare lo spirito di piccolo gruppo.
Perché questo è stato, a mio giudizio, il vero metro di giudizio dei compagni della rsu Unilever, aderenti alla rete 28 aprile. L´accordo rappresenta un "successo", perché anche se si perdono un terzo dei posti di lavoro, il " bastione politico-sindacale" rimane. Con il sostegno mantenuto della gran parte dei lavoratori "salvati", cui si è fatto introiettare la separazione con quelli in esubero; creando uno stato di tensione tra i due settori di operai, come si poteva percepire proprio da alcuni degli interventi all´assemblea del 28 (di nuovo veramente un bel risultato per un´area come la nostra che dovrebbe lavorare all´unità dei lavoratori).
Come ho detto allo stessa assemblea del 28 maggio, questa subordinazione degli interessi dei lavoratori allo spirito di piccolo gruppo non è una novità.
E´ lo stesso metodo, autocentrato e opportunista, che portò, alcuni anni fa, il gruppo dirigente dello SLAI-Cobas dell´ALFA di Arese, di fronte ai progetti di ristrutturazione, a realizzare concertazioni contronatura con la Lega Nord (cosa certo politicamente più grave del comportamento di Carelli e del suo gruppo), sperando ingenuamente di salvare Arese a scapito magari di Termini Imerese . Poi, traditi da Maroni e company, a firmare un accordo distruttivo della fabbrica.
E´ quello che, pochi mesi fa all´Alitalia, ha portato il gruppo dirigente dell´ SdL (il vecchio gruppo dirigente del SULTA) a difendere i suoi spazi, in definitiva concertativi, non organizzando e addirittura boicottando la lotta contro i 10.000 esuberi, con i risultati che conosciamo ( e che anche in questo caso hanno colpito alcuni degli organizzatori della sconfitta).
In tutte queste situazioni io personalmente e il PCL in quanto tale (o la struttura politica che lo ha preceduto in seno a Rifondazione) non abbiamo avuto considerazione per vecchie amicizie o simpatie politiche, ma abbiamo nettamente criticato queste politiche e abbiamo chiamato svendita quello che svendita era.
E questo a prescindere dalle eventuali convenienze immediate . Perché questo è il metodo che ci è proprio. Per usare una vecchia frase "Dire la verità ai lavoratori per amara che essa sia".
In considerazione di ciò l´accusa che Stoppini muove al PCL (analogamente a quanto stanno cercando di fare per evitare la discussione nel merito delle posizioni tra i lavoratori di Casalpusterlengo) e cioè di essere mosso, nella sua polemica, da intenti elettorali, oltre che un insulto ai miei compagni dell´Unilever che stanno pagando sulla propria pelle le conseguenze dell´accordo bidone, è una volgare calunnia. La nostra storia di intransigenza, condivisa o meno, lo sta a dimostrare.
E´ invece vero il contrario e cioè che il testo di Stoppini costituisce il meschino tentativo di vendicarsi del PCL cercando di danneggiarlo elettoralmente, presentandolo ad una platea larghissima di compagni, senza spiegare nulla nel merito, come una organizzazione di settari che insultano i compagni.
Mi sia permesso di dire che io personalmente e il PCL in quanto tale abbiamo affrontato avversari assai più pericolosi, senza farci intimidire.
Ma il problema, per la rete 28 aprile non è questo. E quello del merito di quanto avvenuto.
Ho dovuto dilungarmi per chiarire i motivi e i fatti alla base del repentino attacco su larga scala (credo che siano migliaia i compagni che ricevono i comunicati della rete).
Quello che però è appunto centrale è esattamente la questione : "può la rete costruirsi come area sindacale di classe avallando politiche sindacali e metodi come quelli attuati dai compagni Carelli, Stoppini e altri all´Unilever ?" Io penso proprio di no!
E questo non riguarda solo me, il PCL o Stoppini , Carelli e gli altri loro compagni ma l´insieme dei compagni della rete.
Franco Grisolia
1) Naturalmente chiedo che questa mia sia subito inviata a tutto l´indirizzario, come è stato fatto per il testo di Stoppini.
Successivamente, in ogni caso in tempi rapidi, credo che vadano portati a conoscenza di tutti i testi dell´accordo, in modo di permettere a ciascuno un miglior giudizio.
2) La riunione del 28 maggio aveva lo scopo di lanciare un comitato di lotta dei cassintegrati Unilever ,per vedere le possibilità di mettere in questione, malgrado tutto, l´accordo raggiunto e i licenziamenti. Propongo che la Rete 28 aprile lungi dal condannare tale tentativo gli dia il suo appoggio
E´ una cosa indegna che un compagno che fa parte del gruppo di continuità nazionale della rete28aprile, organismo dirigente, attacchi in una assemblea pubblica in maniera cosi offensiva un altro compagno che fa parte dello stesso organismo senza aver sollevato prima il problema, se esiste, all´interno dello stesso.
Penso che Grisolia debba perdere l´opportunità di far parte e di poter partecipare al gruppo di continuità nazionale in quanto il suo obbiettivo non è il bene e la crescita della rete28aprile ma ben altro.
(Tra l´altro non ho mai capito a che titolo faccia parte dello stesso.)
Invece della solita antica burocratica levata di scudi in difesa della propria organizzazione, mettete i piedi nel piatto dei problemi. I compagni si scazzano, succede, e lo scazzo è pari alla drammaticità dei problemi. Stiamo al merito.
Vedo che la risposta al compagno Grisolia è ricca di dettagli e molto articolata.Complimenti. Nicola Tradori Gruppo di continuità nazionale Rete del 28 Aprile militante del Partito Comunista dei Lavoratori e operaio in cassa integrazione
Credo che la discussione deve rimanere nel merito sindacale (prevedendo anche possibili differenziazioni secondo i principi della democrazia sindacale), e non degenerare in accuse fuori dalle righe della decenza morale.
Ciao a tutti, sono una rsu di Vodafone, settore tlc, vi lascio immaginare cosa abbiamo potuto osservare in questi anni di militanza nell`Organizzazione ...(e si continua ancora oggi...)
Ho letto tutto l`intervento del compagno grisolia (che non conosco) e credo che, a prescindere dalla militanza partitica che ognno sceglie liberamente di fare, l`indipendenza del sindacato dalla politica sia un valore irrinunciabile per ognuno di noi, per chi crede in un diverso modo di fare "rappresentanza"
Detto questo, credo che il compagno grisolia abbia buone ragioni DI MERITO per criticare alcune scelte (per come riportate, mi sembra in alcuni aspetti con ampi riscontri) prese durante la vertenza, alcune asserzioni, "giustificazioni"
E` successo qualcosa di simile anche da noi in vodafone durante la esetrnalizzazione di 914 nostri ex-colleghi, grazie anche al placet di "autorevoli" (si fa per dire) interventi della cosiddetta sinistra sindacale di lavoro e società`. Cose sulle quali magari potremmo decidere di scrivere un bel libro, ma si sa, per amore dell`organizzazione si sceglie spesso di tacere, smussare, sacrificarsi, noi lo abbiamo fatto oltre ogni misura, non e` detto che continueremo a farlo, sempre nell`interesse della cgil, e dei nostri valori...
Quindi , Restando nel merito di quanto successo, IN QUESTO CASO CHE CMQ MI SEMBRA ESSERE DIVERSO ANCHE PER I SOGGETTI che ne sono protagonisti,, senza smania di attacchi personali e strumentalizzazioni politiche, credo che questa discussione possa essere anche utile ai tanti che sono interessati al progetto(ino, per ora) della rete 28 aprile. A noi.
Scusate l`intromissione.
Un abbraccio, giorgio Paglieri, rsu Vodafone Bologna
OK , IL GIOCO INIZIA , PARLO DI QUESTA SORTA DI ASSEMBLEA APERTA A TUTTI . . CARLO CARELLI ERA NEL GIUSTO , QUANDO HA TRATTATO IN TERMINI MONETARI SU MANDATO DEI LAVORATORI ( IL 96% CHE IN ASSEMBLEA DA MANDATO PER 60.000 EURO , SICURAMENTE COMPRENDEVA ANCHE QUEI LAVORATORI CHE SAREBBERO STATI IN ESUBERO ), CON QUESTO MANDATO HA TATTATO ED HA PORTATO A CASA 47.000 EURO . QUI NASCE LA POLEMICA , SE CARLO E GLI ALTRI , AVESSERO PORTATO A CASA 60.000 EURO , LA POLEMICA NON SAREBBE NATA . . SE SI VUOLE SALVARE IL POSTO DI LAVORO , NON SI TRATTA SUI SOLDI MA SI LOTTA E BASTA , QUANDO SI TRATTA NON SI PORTA MAI A CASA QUANTO CHIESTO MA QUALCOSA IN MENO . . FIN QUI A MIO AVVISO SIAMO IN UN AMBITO PRETTAMENTE SINDACALE . . QUANDO SI RICEVE UN MANDATO PER TRATTARE , SI RITORNA DAI MANDATARI A VERIFICARE SE QUANTO SI E' OTTENUTO E' GRADITO . . QUI NON SI E' TRATTATO DI ESUBERI , MA DI OFFRIRE DANARO IN CAMBIO DI ABBANDONO VOLONTARIO DEL LAVORO . . ANCHE SE VIENE MASCHERATO DALLA CASSA INTEGRAZIONE , IN REALTA' , SI STA CHIEDENDO DI LICENZIARSI DIETRO COMPENSO ( HO INTESO BENE ? ). . SE QUANTO DETTO RISPONDE IN QUALCHE MODO A QUANTO ACCADUTO , LA RSU AVREBBE DOVUTO VERIFICARE CON I LAVORATORI IL RISULTATO . . IL RESTO E' CERTAMENTE UNO SCAZZO TRA GRUPPI DI APPARTENENZA , ANCHE SE DEVO AMMETTERE , CHE SPESSO , IL COMPORTAMENTO INTERNO A CGIL E' QUANTO MENO DISCUTIBBILE . . PERO' RAGAZZI , ANDIAMOCI PIANO A CRITICARE IN MODO DISTRUTTIVO LA RETE 28 APRILE , IMMAGINATE CGIL SENZA LA RETE 28 , SAREBBE SICURAMENTE UN POSTO PEGGIORE . . UN SALUTO DA PARTENOPE .
ho assistito al assemblea in comune per la lever che buffala qualche lavoratore diceva di rivedere il contratto ma sti poltrononi proprio niente sparavano cagate tipo agevolazioni per tasse ecc.ma esiste ancora la CGIL CHE LOTTA?SE E QUESTA ARRIVEDERCI
perchè i carelli gli stoppini i nodemi e l'altro salvato cazzo non mi ricordo più il nome hanno lottato hanno giostrato bene per loro infatti sono rimasti tutti dovete buttarli fuori dalla rete 28 aprile non sono degni
tra poco son finite le ferie ma x qualcuno sara ferie forzate mentre i vari personaggi lever carelli e banda son al loro posto di lavoro vergogna 170 posti di lavoro persi senza lottare vergognatevi ma la ruota gira.la vera lotta e stata a innse dove tentate di mettere il capello sopra ma non riuscirete mai.
Le Rsa-Cgil non ritenevano degno di risposta il comunicato Cub-Autorganizzati-Bios S. Precario 07/2009, ma dopo la diffusione esterna ritorniamo sui fatti:
Il 2 luglio presso la Camera del Lavoro di Milano viene indetta dalle Rsa Cgil un’assemblea dei lavoratori precari Scala per discutere ed avere dal legale informazioni necessarie per chi deve fare una scelta e rischiare in prima persona. G.C. non precario, militante Cub, interrompe provocatoriamente più volte l’assemblea fino a che le Rsa-Cgil s’incazzano e presentano una mozione d’ordine al fine di allontanare G.C. e proseguire quindi con la riunione.
UN’ARROGANTE LEGGEREZZA CUB?
NO! Una pratica che negli ultimi anni ha portato a queste prese di posizione: - i Cub hanno combattuto e votato contro l’accordo sull’occupazione (aprile 2008), 312 gg. per tutti; accordo che oggi permette a 150 precari di rivendicare il diritto a tempo indeterminato; - contro il licenziamento di 4 operaie di palcoscenico i Cub un giorno votano lo sciopero indetto dalla Cgil Scala e l’altro (14/09/2009) con i loro amichetti “Autorganizzati dello Spettacolo” lo definiscono “sciopero polverone indetto dai confederali”. Tanto per giocare: un aiuto alla direzione per indebolire lo sciopero; - nel contratto integrativo i Cub hanno sostenuto fino alla fine gli interessi del Fials: votando contro la proposta di piattaforma, silenzio complice sulla vicenda-filarmonica, sostenendo con il voto chi non accettava più la democrazia dell’assemblea perché a maggioranza operaia, inviti tea-time per condurci alla ragione ed infine la dichiarazione ufficiale del loro segretario il 7 dicembre 2008 http://www.youtube.com/watch?v=igXLuYqzDgo
17 commenti:
POLEMICA INTERNA ?
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LICENZIAMENTO A 60.000 EURO LICENZIAMENTO BUONO ?
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A 47.000 EURO NON BUONO ?
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STRANO CONCETTO DI VALUTAZIONE , SI PUO' AFFERMARE CHE CHI HA CONDOTTO LA TRATTATIVA NON E' UN BUON MERCANTE , OPPURE NON AVEVA NIENTE DA CONTRAPPORRE NELLA TRATTATIVA ?
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TROVO QUESTA POLEMICA IMPOSTATA SU PRESUPPOSTI SBAGLIATI , ALL' INTERNO DELLA QUALE PREVALGONO DINAMICHE PARTITICHE O DI PARROCCHIA , NON TIENE CONTO DEL DRAMMA DI CHI RESTA SENZA LAVORO E METTE I LAVORATORI IN UNO STATO DI DIVISIONE DEPRIMENTE E FRUSTRANTE , DA UNA PARTE CHI VA' FUORI E DALL' ALTRA CHI RESTA .
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QUALCUNO HA CHIESTO DI PARTECIPARE ALLA TRATTATIVA E GLI E' STATO IMPEDITO ?
MOSSA SBAGLIATA , CHI HA IMPEDITO LA PARTECIPAZIONE DI QUESTI LAVORATORI , SI E' ASSUNTO TUTTA LA RESPONSABILITA' E SI E' ESPOSTO A CRITICHE .
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VISTO CHE CI AVETE BOMBARDATI CON MAIL SU QUESTO ARGOMENTO , ED ERAVATE ANCHE PIUTTOSTO VIVACI NELLE ARGOMENTAZIONI , ADESSO , SPIEGATECI BENE E AFFRONTATE LA PLATEA , CHIARITE E SVISCERATE L' ARGOMENTO .
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QUESTA DOMANDA E' SUL BLOG DA TRE GIORNI , DA TRE GIORNI SONO FINITE LE MAIL , COME MAI ADESSO TUTTO TACE ?
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UN SALUTO DA PARTENOPE
Riteniamo molto gravi gli attacchi personali subiti dal Compagno Carlo Carelli durante un’assemblea pubblica organizzata dalla RdB-CUB e dal Partito Comunista dei Lavoratori, giovedì 28 maggio a Casalpusterlengo.
L’assemblea aveva come oggetto l’accordo siglato il 7 di aprile tra RSU e Sindacati territoriali con Unilever, sulla chiusura del reparto polveri della fabbrica di detergenti di Casalpusterlengo.
Il diritto di critica va affermato in ogni momento, ma le parole pronunciate da Franco Grisolia contro Carelli, descritto come un “sindacalista opportunista, che agisce in funzione dei propri interessi personali”, sono completamente da rifiutare. La campagna elettorale di ognuno non può spingersi fino a tale atteggiamento nei confronti di un compagno operaio turnista, che ha messo il massimo impegno contribuendo alla costruzione della Rete 28 Aprile. Questo è inaccettabile.
Altra cosa è il giudizio sull’accordo, che compete, in prima istanza, alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti, che, consultati, hanno votato a favore della soluzione trovata, con percentuali che hanno sfiorato il 96%.
Roma, 30 maggio 2009
Una doverosa risposta
ad un attacco menzognero sul caso Unilever (parte prima)
E´ triste vedere che, anche nella rete 28 aprile, vi sono compagni che
usano, ancora oggi, i vecchi metodi burocratici della menzogna e della
distorsione dei fatti per difendere cattivi accordi sindacali.
Mi riferisco al testo inviato dal compagno Giuseppe Stoppini della
Unilever di Casalpusterlengo (Lodi), che contiene un forte attacco nei
confronti miei e del partito di cui mi onoro di far parte, il Partito
Comunista dei Lavoratori.
Non ho pronunciato nei riguardi del compagno Carelli la frase che
Stoppini mi attribuisce ("sindacalista opportunista, che agisce in
funzione dei propri interessi personali"). Non fosse altro perchè, se
certamente reputo, tanto più alla luce di quanto avvenuto all´Unilever
, opportunista la politica sindacale del compagno Carelli, non la
considero per niente espressione di interessi personali, ma di
concezioni, del tutto errate nel contenuto e nel metodi, dei compagni
della RSU dell´Unilever aderenti alla CGIL e nel suo seno alla nostra
"rete 28 aprile", frutto di una radicata tradizione di gruppo.
Chiarito quanto sopra, veniamo ora, schematicamente, ai fatti.
La multinazionale Unilever non si trova in una particolare crisi , ma
fin da prima della esplosione della presente crisi generale del
capitalismo, ha cercato di aumentare i suoi profitti con
ristrutturazioni e delocalizzazioni.
In questo quadro, allo scopo appunto di realizzare una
delocalizzazione , ha indicato la "necessità dell´esubero" di 209 dei
circa 500 operai presenti nello stabilimento di Casalpusterlengo.
Su questo si è realizzato un processo di lotta, sul cui sviluppo e
obbiettivi si è avuta una forte polemica tra la RSU e gli operai del
PCL, presenti ed organizzati in fabbrica nella CUB, anche perché
spinti a ciò dalla gestione a loro (e per come la conosco mio)
giudizio, da sempre poco lineare e democratica della CGIL da parte del
gruppo diretto da Carelli (a proposito, visto che nella lettera di
Stoppini si è voluto fare demagogia sul fatto che Carelli sia un
operaio turnista, come se questo lo rendesse incriticabile, vorrei qui
segnalare che lo sono anche gli operai iscritti al PCL e per di più
oggi tra gli esuberi).
Alla fine, senza aver espletato, a giudizio dei compagni del PCL della
Unilever e mio personale, tutte le forme di lotta possibili, la RSU ha
deciso di firmare un accordo che accetta gli esuberi e cioè i
licenziamenti.
L´unica differenza è che alla fine essi vengono indicati in 170. In
realtà sono 181, perché allo scopo di presentare una riduzione
superiore al reale, nell´accordo si prevede l´internalizzazione di 11
posti di lavoro (portierato, etc) finora affidati ad appalti esterni,
con il risultato di provocare l´immediato esubero (vulgo, per la
maggior parte di loro, licenziamento) dei lavoratori in questione. Un
vero spirito di solidarietà di classe, non c´è che dire!.
L´accordo firmato dalle RSU quindi accetta al 90% le richieste di
riduzione del personale e addirittura recita "e parti
prendono atto della irrevocabile necessità (sottolineatura
mia) aziendale di addivenire alla cessazione delle attività di
cui sopra, nonché all´implementazione del nuovo modello organizzativo
di cui in premessa".
Non si salva nemmeno la forma e la volontà conciliativa è
tale da parlare di "necessità" della ristrutturazione, e questo con un
terzo dei lavoratori licenziati per la finalità padronale di
delocalizzare la produzione.
L´ accordo prevede che appunto 170 lavoratori si avviino verso il
licenziamento attraverso un percorso di un anno di cassa integrazione
"per cessazione dell´attività", "ovviamente" a zero
ore e senza rotazione (perché, come recita l´accordo:"4. La
Società dichiara l´impossibilità di adottare
meccanismi di rotazione" per dirla con Dante "Vuolsi così
colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandarne") per un
anno, eventualmente, ma in realtà improbabilmente, prorogabile per
altri dodici mesi - fermo restando che per garantire ulteriormente
l´impresa il testo dell´accordo recita testualmente "10. Resta
tuttavia inteso che nulla potrà essere preteso nei confronti della
società per l´intercorsa sospensione del rapporto in caso di rigetto
della domanda di CIGS".
Dopo di che, per tutti coloro che non avranno deciso di
licenziarsi con un incentivo che si riduce da 47.00 a 30.000 euro a
seconda del momento dell´autolicenziamento, quindi con un ottica
ricattatoria e punitiva (è, meglio che ti licenzi subito, se lo fai
tra tre mesi perderai parecchi soldi, se lo fai tra sei ancora di
più), si aprirà la fase di mobilità.
Ma come è possibile che un accordo di questo tipo sia stato accettato
dagli operai con il voto del 96% dei partecipanti all´assemblea, come
afferma il compagno Stoppini nel suo testo?
Il problema è uno solo, cioè che Stoppini mente.
Questo accordo non è mai stato messo ai voti tra i lavoratori.
Ciò che si era votato era un mandato a trattare , che prevedeva altre
ipotesi (riduzione drastica degli esuberi, da affrontare con
dimissioni volontarie incentivate con 60.000 euro di buonuscita) , e
in ogni modo, ulteriori verifiche tra i lavoratori.
Questo in un assemblea in cui persino i compagni operai iscritti al
PCL, che sono tutto tranne che esasperati, si sono astenuti, ritenendo
(forse con un senso di responsabilità esagerato) non si dovesse
delegittimare la RSU prima della trattativa col padronato; chiedendo
nel contempo che anche una delegazione operaia di base affiancasse la
RSU (richiesta rifiutata da quest´ultima) e ritenendo che, in ogni
modo, ci fosse la possibilità di riverificare la situazione .
Invece ci si è trovati di fronte all´accordo firmato.
Su questa questione mi permetto di aggiungere un elemento personale.
Non avendo ancora avuto modo di leggere il testo dell´accordo, ho
chiesto a Carelli, nel corso dell´assemblea nazionale della rete dello
scorso mese di maggio, perché non avevano fatto votare i lavoratori
sull´accordo stesso.
Il compagno Carelli - che precedentemente mi aveva affermato "i tuoi
compagni (dell´Unilever) non capiscono la differenza tra cassa
integrazione e licenziamenti" - in evidente imbarazzo mi ha risposto
"Ma come facevamo a far votare sull´accordo ? Le regole della CGIL
escludono che si voti sui licenziamenti".
Col che dimostrava solo che "i miei compagni" avevano capito benissimo
di cosa si trattava
Quanto alle regole della CGIL, certamente proibiscono di far votare
l´insieme dei lavoratori sui licenziamenti, per non permettere ad una
maggioranza "salvaguardata" di accettare che venga sacrificata una
minoranza.
Ma il suo spirito è appunto quello di impedire i licenziamenti, non di
renderli più facili.
Altrimenti saremmo in una situazione da "comma 22", quello secondo cui
nell´aviazione militare "a)Chi è pazzo può chiedere di essere esentato
dalle missioni di guerra. b) Chi chiede di essere esentato dalle
missioni di guerra non è pazzo". Ciò che in questo caso suonerebbe :
"a)E´ proibito far votare all´insieme dei lavoratori il licenziamento
di una parte di loro. b) Per cui il licenziamento è automaticamente
accettato senza votazione."
Che questo accordo negativissimo posa essere presentato per un
"successo", "perché si e ottenuta la cassa integrazione" (senza
rotazione a zero ore ! ) sembra incredibile e certamente è indegno di
una sinistra sindacale come la "Rete 28 Aprile".
E tuttavia è ciò che è avvenuto, e così si espresso uno dei due
componenti RSU (l´altro era Stoppini) che sono intervenuti
all´assemblea convocata dal PCL il 28 maggio scorso. Che il compagno
sia -come Stoppini del resto- uno dei cassaintegrati e quindi, salvo
sorprese, uno degli esuberi, sottolinea solamente a quale livello di
cecità possa portare lo spirito di piccolo gruppo.
Perché questo è stato, a mio giudizio, il vero metro di giudizio dei
compagni della rsu Unilever, aderenti alla rete 28 aprile. L´accordo
rappresenta un "successo", perché anche se si perdono un terzo dei
posti di lavoro, il " bastione politico-sindacale" rimane. Con il
sostegno mantenuto della gran parte dei lavoratori "salvati", cui si è
fatto introiettare la separazione con quelli in esubero; creando uno
stato di tensione tra i due settori di operai, come si poteva
percepire proprio da alcuni degli interventi all´assemblea del 28 (di
nuovo veramente un bel risultato per un´area come la nostra che
dovrebbe lavorare all´unità dei lavoratori).
Come ho detto allo stessa assemblea del 28 maggio, questa
subordinazione degli interessi dei lavoratori allo spirito di piccolo
gruppo non è una novità.
E´ lo stesso metodo, autocentrato e opportunista, che portò, alcuni
anni fa, il gruppo dirigente dello SLAI-Cobas dell´ALFA di Arese, di
fronte ai progetti di ristrutturazione, a realizzare concertazioni
contronatura con la Lega Nord (cosa certo politicamente più grave del
comportamento di Carelli e del suo gruppo), sperando ingenuamente di
salvare Arese a scapito magari di Termini Imerese . Poi, traditi da
Maroni e company, a firmare un accordo distruttivo della fabbrica.
E´ quello che, pochi mesi fa all´Alitalia, ha portato il gruppo
dirigente dell´ SdL (il vecchio gruppo dirigente del SULTA) a
difendere i suoi spazi, in definitiva concertativi, non organizzando e
addirittura boicottando la lotta contro i 10.000 esuberi, con i
risultati che conosciamo ( e che anche in questo caso hanno colpito
alcuni degli organizzatori della sconfitta).
In tutte queste situazioni io personalmente e il PCL in quanto tale (o
la struttura politica che lo ha preceduto in seno a Rifondazione) non
abbiamo avuto considerazione per vecchie amicizie o simpatie
politiche, ma abbiamo nettamente criticato queste politiche e abbiamo
chiamato svendita quello che svendita era.
E questo a prescindere dalle eventuali convenienze immediate . Perché
questo è il metodo che ci è proprio. Per usare una vecchia frase "Dire
la verità ai lavoratori per amara che essa sia".
In considerazione di ciò l´accusa che Stoppini muove al PCL
(analogamente a quanto stanno cercando di fare per evitare la
discussione nel merito delle posizioni tra i lavoratori di
Casalpusterlengo) e cioè di essere mosso, nella sua polemica, da
intenti elettorali, oltre che un insulto ai miei compagni
dell´Unilever che stanno pagando sulla propria pelle le conseguenze
dell´accordo bidone, è una volgare calunnia. La nostra storia di
intransigenza, condivisa o meno, lo sta a dimostrare.
E´ invece vero il contrario e cioè che il testo di Stoppini
costituisce il meschino tentativo di vendicarsi del PCL cercando di
danneggiarlo elettoralmente, presentandolo ad una platea larghissima
di compagni, senza spiegare nulla nel merito, come una organizzazione
di settari che insultano i compagni.
Mi sia permesso di dire che io personalmente e il PCL in quanto tale
abbiamo affrontato avversari assai più pericolosi, senza farci
intimidire.
Ma il problema, per la rete 28 aprile non è questo. E quello del
merito di quanto avvenuto.
Ho dovuto dilungarmi per chiarire i motivi e i fatti alla base del
repentino attacco su larga scala (credo che siano migliaia i compagni
che ricevono i comunicati della rete).
Quello che però è appunto centrale è esattamente la questione : "può
la rete costruirsi come area sindacale di classe avallando politiche
sindacali e metodi come quelli attuati dai compagni Carelli, Stoppini
e altri all´Unilever ?" Io penso proprio di no!
E questo non riguarda solo me, il PCL o Stoppini , Carelli e gli altri
loro compagni ma l´insieme dei compagni della rete.
Franco Grisolia
1) Naturalmente chiedo che questa mia sia subito inviata
a tutto l´indirizzario, come è stato fatto per il testo di Stoppini.
Successivamente, in ogni caso in tempi rapidi, credo che vadano
portati a conoscenza di tutti i testi dell´accordo, in modo di
permettere a ciascuno un miglior giudizio.
2) La riunione del 28 maggio aveva lo scopo di lanciare un comitato di
lotta dei cassintegrati Unilever ,per vedere le possibilità di mettere
in questione, malgrado tutto, l´accordo raggiunto e i licenziamenti.
Propongo che la Rete 28 aprile lungi dal condannare tale tentativo gli
dia il suo appoggio
Grisolia deve decidere se stare con la rete28aprile o con la CUB. E non rompa i coglioni più di tanto
Marco Conti
E´ una cosa indegna che un compagno che fa parte del gruppo di continuità nazionale della rete28aprile, organismo dirigente, attacchi in una assemblea pubblica in maniera cosi offensiva un altro compagno che fa parte dello stesso organismo senza aver sollevato prima il problema, se esiste, all´interno dello stesso.
Penso che Grisolia debba perdere l´opportunità di far parte e di poter partecipare al gruppo di continuità nazionale in quanto il suo obbiettivo non è il bene e la crescita della rete28aprile ma ben altro.
(Tra l´altro non ho mai capito a che titolo faccia parte dello stesso.)
Marco Conti
Invece della solita antica burocratica levata di scudi in difesa della
propria organizzazione, mettete i piedi nel piatto dei problemi. I
compagni si scazzano, succede, e lo scazzo è pari alla drammaticità dei
problemi. Stiamo al merito.
Anna Maria Bruni
Vedo che la risposta al compagno Grisolia è ricca di dettagli e molto articolata.Complimenti.
Nicola Tradori Gruppo di continuità nazionale Rete del 28 Aprile militante del Partito Comunista dei Lavoratori e operaio in cassa integrazione
Credo che la discussione deve rimanere nel merito sindacale (prevedendo anche possibili differenziazioni secondo i principi della democrazia sindacale), e non degenerare in accuse fuori dalle righe della decenza morale.
Marceca Antonino
Ciao a tutti, sono una rsu di Vodafone, settore tlc, vi lascio immaginare cosa abbiamo potuto osservare in questi anni di militanza nell`Organizzazione ...(e si continua ancora oggi...)
Ho letto tutto l`intervento del compagno grisolia (che non conosco) e credo che, a prescindere dalla militanza partitica che ognno sceglie liberamente di fare, l`indipendenza del sindacato dalla politica sia un valore irrinunciabile per ognuno di noi, per chi crede in un diverso modo di fare "rappresentanza"
Detto questo, credo che il compagno grisolia abbia buone ragioni DI MERITO per criticare alcune scelte (per come riportate, mi sembra in alcuni aspetti con ampi riscontri) prese durante la vertenza, alcune asserzioni, "giustificazioni"
E` successo qualcosa di simile anche da noi in vodafone durante la esetrnalizzazione di 914 nostri ex-colleghi, grazie anche al placet di "autorevoli" (si fa per dire) interventi della cosiddetta sinistra sindacale di lavoro e società`. Cose sulle quali magari potremmo decidere di scrivere un bel libro, ma si sa, per amore dell`organizzazione si sceglie spesso di tacere, smussare, sacrificarsi, noi lo abbiamo fatto oltre ogni misura, non e` detto che continueremo a farlo, sempre nell`interesse della cgil, e dei nostri valori...
Quindi , Restando nel merito di quanto successo, IN QUESTO CASO CHE CMQ MI SEMBRA ESSERE DIVERSO ANCHE PER I SOGGETTI che ne sono protagonisti,, senza smania di attacchi personali e strumentalizzazioni politiche, credo che questa discussione possa essere anche utile ai tanti che sono interessati al progetto(ino, per ora) della rete 28 aprile. A noi.
Scusate l`intromissione.
Un abbraccio, giorgio Paglieri, rsu Vodafone Bologna
OK , IL GIOCO INIZIA , PARLO DI QUESTA SORTA DI ASSEMBLEA APERTA A TUTTI .
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CARLO CARELLI ERA NEL GIUSTO , QUANDO HA TRATTATO IN TERMINI MONETARI SU MANDATO DEI LAVORATORI ( IL 96% CHE IN ASSEMBLEA DA MANDATO PER 60.000 EURO , SICURAMENTE COMPRENDEVA ANCHE QUEI LAVORATORI CHE SAREBBERO STATI IN ESUBERO ), CON QUESTO MANDATO HA TATTATO ED HA PORTATO A CASA 47.000 EURO .
QUI NASCE LA POLEMICA , SE CARLO E GLI ALTRI , AVESSERO PORTATO A CASA 60.000 EURO , LA POLEMICA NON SAREBBE NATA .
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SE SI VUOLE SALVARE IL POSTO DI LAVORO , NON SI TRATTA SUI SOLDI MA SI LOTTA E BASTA , QUANDO SI TRATTA NON SI PORTA MAI A CASA QUANTO CHIESTO MA QUALCOSA IN MENO .
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FIN QUI A MIO AVVISO SIAMO IN UN AMBITO PRETTAMENTE SINDACALE .
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QUANDO SI RICEVE UN MANDATO PER TRATTARE , SI RITORNA DAI MANDATARI A VERIFICARE SE QUANTO SI E' OTTENUTO E' GRADITO .
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QUI NON SI E' TRATTATO DI ESUBERI , MA DI OFFRIRE DANARO IN CAMBIO DI ABBANDONO VOLONTARIO DEL LAVORO .
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ANCHE SE VIENE MASCHERATO DALLA CASSA INTEGRAZIONE , IN REALTA' , SI STA CHIEDENDO DI LICENZIARSI DIETRO COMPENSO ( HO INTESO BENE ? ).
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SE QUANTO DETTO RISPONDE IN QUALCHE MODO A QUANTO ACCADUTO , LA RSU AVREBBE DOVUTO VERIFICARE CON I LAVORATORI IL RISULTATO .
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IL RESTO E' CERTAMENTE UNO SCAZZO TRA GRUPPI DI APPARTENENZA , ANCHE SE DEVO AMMETTERE , CHE SPESSO , IL COMPORTAMENTO INTERNO A CGIL E' QUANTO MENO DISCUTIBBILE .
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PERO' RAGAZZI , ANDIAMOCI PIANO A CRITICARE IN MODO DISTRUTTIVO LA RETE 28 APRILE , IMMAGINATE CGIL SENZA LA RETE 28 , SAREBBE SICURAMENTE UN POSTO PEGGIORE .
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UN SALUTO DA PARTENOPE .
ho assistito al assemblea in comune per la lever che buffala qualche lavoratore diceva di rivedere il contratto ma sti poltrononi proprio niente sparavano cagate tipo agevolazioni per tasse ecc.ma esiste ancora la CGIL CHE LOTTA?SE E QUESTA ARRIVEDERCI
perchè i carelli gli stoppini i nodemi e l'altro salvato cazzo non mi ricordo più il nome hanno lottato hanno giostrato bene per loro infatti sono rimasti tutti dovete buttarli fuori dalla rete 28 aprile non sono degni
tra poco son finite le ferie ma x qualcuno sara ferie forzate mentre i vari personaggi lever carelli e banda son al loro posto di lavoro vergogna 170 posti di lavoro persi senza lottare vergognatevi ma la ruota gira.la vera lotta e stata a innse dove tentate di mettere il capello sopra ma non riuscirete mai.
anonimo
La precarietà non è un brand
Le Rsa-Cgil non ritenevano degno di risposta il comunicato Cub-Autorganizzati-Bios S. Precario 07/2009, ma dopo la diffusione esterna ritorniamo sui fatti:
Il 2 luglio presso la Camera del Lavoro di Milano viene indetta dalle Rsa Cgil un’assemblea dei lavoratori precari Scala per discutere ed avere dal legale informazioni necessarie per chi deve fare una scelta e rischiare in prima persona.
G.C. non precario, militante Cub, interrompe provocatoriamente più volte l’assemblea fino a che le Rsa-Cgil s’incazzano e presentano una mozione d’ordine al fine di allontanare G.C. e proseguire quindi con la riunione.
UN’ARROGANTE LEGGEREZZA CUB?
NO! Una pratica che negli ultimi anni ha portato a queste prese di posizione:
- i Cub hanno combattuto e votato contro l’accordo sull’occupazione (aprile 2008), 312 gg. per tutti; accordo che oggi permette a 150 precari di rivendicare il diritto a tempo indeterminato;
- contro il licenziamento di 4 operaie di palcoscenico i Cub un giorno votano lo sciopero indetto dalla Cgil Scala e l’altro (14/09/2009) con i loro amichetti “Autorganizzati dello Spettacolo” lo definiscono “sciopero polverone indetto dai confederali”. Tanto per giocare: un aiuto alla direzione per indebolire lo sciopero;
- nel contratto integrativo i Cub hanno sostenuto fino alla fine gli interessi del Fials:
votando contro la proposta di piattaforma, silenzio complice sulla vicenda-filarmonica, sostenendo con il voto chi non accettava più la democrazia dell’assemblea perché a maggioranza operaia, inviti tea-time per condurci alla ragione ed infine la dichiarazione ufficiale del loro segretario il 7 dicembre 2008 http://www.youtube.com/watch?v=igXLuYqzDgo
MA DA CHE PARTE STATE?
Rsa-Cgil Teatro alla Scala
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